L’Hazard Analysis and Critical Control Points – HACCP (Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici) è un sistema di gestione della sicurezza alimentare che mira a garantire la sicurezza igienica e la commestibilità degli alimenti destinati al consumo umano.
L'applicazione del sistema e l’ottenimento dell’attestato HACCP è obbligatoria per le imprese alimentari che operano nell'Unione Europea e viene controllata dalle autorità competenti attraverso ispezioni periodiche, per garantire la sicurezza alimentare e prevenire i rischi associati al consumo di alimenti contaminati o alterati.
Vediamo di seguito un approfondimento sul tema HACCP, trattando i seguenti argomenti:
Il Regolamento (CE) n. 852/2004 è un regolamento europeo che stabilisce le norme generali sull'igiene dei prodotti alimentari e sulla sicurezza alimentare. Il regolamento è stato adottato il 29 aprile 2004 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2006. In Italia è in vigore il Decreto Legislativo 193/07.
La normativa si applica a tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, compresa la fase di vendita al dettaglio. Inoltre, il regolamento stabilisce l'obbligo per le imprese alimentari di applicare il sistema e di avere lavoratori in possesso dell'attestato HACCP (da alcuni chiamato anche "certificato HACCP") per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari.
Secondo le disposizioni di legge le imprese alimentari devono rispettare i seguenti requisiti:
Il Regolamento (CE) n. 852/2004 prevede la formazione obbligatoria per tutte le persone coinvolte nella manipolazione degli alimenti. Tale regolamento però non definisce le modalità della formazione, ma tale definizione nel nostro paese viene decisa dalle Regioni. Ogni regione Italiana ha pertanto una propria normativa che si applica a tutto il territorio regionale.
La durata della validità dell’attestato HACCP non è uguale in tutta Italia, ma varia a seconda della regione: è quindi necessario riferirsi alla legislazione vigente nella regione in cui è presente la sede per verificare le modalità e la frequenza di aggiornamento dell’attestato HACCP.
Ogni regione italiana ha provveduto a normare la formazione in materia di certificazione HACCP (ossia ogni regione stabilisce le regole che devono rispettare i corsi di formazione da svolgere per ottenre l’attestato HACCP), generando grandi differenze a livello locale. Alcune regioni hanno scelto la strada della “regolamentazione leggera”, ossia non hanno imposto specifiche durate e argomenti da trattare nei corsi, demandando quindi la progettazione del percorso formativo HACCP al responsabile dell’impresa o all’ente di formazione che organizza i corsi di formazione HACCP.
Altre invece hanno stabilito percorsi formativi specifici, determinando durate e argomenti, in alcuni casi stabilendo anche i criteri dei docenti che possono tenere i corsi per il rilascio dell’attestato HACCP.
Questo rischia di generare non poca confusione anche negli addetti ai lavori, soprattutto in coloro che devono gestire realtà che operano in più territori regionali.
Per aiutare a muoversi in questa complessa articolazione legislativa, riportiamo di seguito uno schema che raccoglie sinteticamente le disposizioni regionali attualmente in vigore per la formazione e certificazione HACCP. Per ogni regione riportiamo il riferimento legislativo, così da consentire di approfondire le previsioni normative stabilite.
In tutte le aziende che gestiscono alimenti, gli addetti devono obbligatoriamente essere formati su procedure del sistema HACCP attuate per garantire la sicurezza alimentare. In particolare sono soggetti all’obbligo di formazione tutti gli operatori che manipolano alimenti: ad esempio chi somministra o distribuisce bevande o alimenti ma anche chi si occupa di trasporto e confezionamento. Tra i professionisti che devono seguire il corso ci sono ad esempio il personale dei ristoranti quindi cuochi, pizzaioli, addetti al catering, camerieri, pasticceri, gelatai, macellai e salumieri ma anche coloro che lavorano in modo indiretto con il cibo come lavapiatti, venditori di frutta e verdura, addetti all’imbottigliamento, mugnai e molti altri.
Per maggiori informazioni sull’obbligo di formazione in materia di HACCP clicca qui.
Sì, il D.lgs. 193/07 stabilisce che le violazioni rispetto all’attuazione della normativa HACCP possano determinare sanzioni amministrative e pecuniarie. Il Datore di Lavoro che non rispetta tutti i requisiti indispensabili in materia di igiene può dunque essere punito con la sanzione amministrativa da euro 500 a euro 1000.
Come si ottiene l’attestato HACCP? Per approfondire i temi riguardanti le corrette misure in materia di igiene e sicurezza alimentare, con l’obiettivo di garantire un elevato livello di tutela dei consumatori e per ottenere l’Attestato HACCP, iscriviti ai Corsi di Vega Formazione HACCP PER ADDETTI ALLA MANIPOLAZIONE DI ALIMENTI, in aula, videoconferenza o E-Learning.
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