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Bilancio Sociale: cos'è e come redigerlo?

Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione e controllo del proprio comportamento socialmente responsabile e si rivolge a tutte le parti interessate (dipendenti, clienti, fornitori, comunità locale, etc.). In altre parole, il bilancio sociale ha l’obiettivo di fornire una panoramica trasparente e dettagliata di come un'azienda o un'organizzazione sta gestendo le proprie responsabilità sociali.

Spesso e in modo errato si usano come sinonimi i termini Bilancio Sociale e Bilancio di Sostenibilità.

Il Bilancio Sociale è diventato sempre più importante nel mondo degli affari, poiché sempre più persone si aspettano che le aziende non solo generino profitti, ma svolgano anche un ruolo attivo nella promozione del benessere della società e dell'ambiente. A questo scopo, molte organizzazioni stanno sviluppando e implementando strategie per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e per migliorare la loro reputazione.

Vediamo di seguito un approfondimento sul tema del Bilancio Sociale, trattando i seguenti argomenti.

COS’È IL BILANCIO SOCIALE?

Il Bilancio Sociale è un documento che fornisce una serie di informazioni sulla performance dell'organizzazione, non solo in termini di risultati economici, ma anche riguardo all'impatto che essa ha sulla società e sulle persone coinvolte dalle attività dell’organizzazione stessa (i cosiddetti stakeholders).

In generale, il bilancio sociale può essere una fonte importante di informazioni sull’organizzazione per i consumatori, gli investitori, le autorità pubbliche e le organizzazioni della società civile. Tuttavia, per essere efficace, il bilancio sociale deve essere accurato, trasparente e verificabile.

Il Bilancio Sociale adotta come framework di riferimento lo standard GBS, che prende il nome dal Gruppo di studio per il Bilancio Sociale.

Secondo il GBS, il bilancio sociale è “uno strumento di rendicontazione, gestione e controllo per le aziende che intendono adottare un comportamento socialmente responsabile e si rivolge alla platea di Stakeholder quali soggetti di riferimento direttamente o indirettamente interessati dell’attività d’impresa”.

L’attenzione è quindi posta sulla comunicazione verso i propri stakeholder, intesi sia come consumatori sia come comunità locali vicine all’impresa o influenzate dallo svolgimento delle sue attività.

BILANCIO SOCIALE E BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ: QUALI SONO LE DIFFERENZE?

Spesso e in modo errato si usano come sinonimi i termini Bilancio Sociale e Bilancio di Sostenibilità.

Il Bilancio di Sostenibilità, anche noto come bilancio integrato o bilancio a tre dimensioni o dichiarazione non finanziaria, è uno strumento di rendicontazione che le organizzazioni utilizzano per comunicare al pubblico gli impatti delle loro attività, in modo integrato e coordinato rispetto ai tre aspetti sotto elencati:

  • Sociale;
  • Ambientale;
  • Economico.

Il Bilancio di Sostenibilità, quindi, tiene conto delle tre dimensioni della sostenibilità, ovvero quella economica, la sociale e l'ambientale, raccolte nell’acronimo ESG (Environment, Social, Governance).

In pratica, questo significa che il bilancio di sostenibilità fornisce una visione d'insieme delle attività dell'organizzazione, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista sociale e ambientale.

Pertanto, a differenza del bilancio sociale, il bilancio di sostenibilità non si limita ad analizzare e rendicontare esclusivamente il comportamento socialmente responsabile tenuto dall’azienda, a misurare cioè la Responsabilità Sociale dell’azienda, ma allarga l’orizzonte ed entra più nel dettaglio, focalizzandosi sulle tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale.

Quindi, il bilancio di sostenibilità può includere informazioni, ad esempio:

  • sulle emissioni di gas serra;
  • sull'utilizzo delle risorse naturali attraverso i consumi di materiali e vettori energetici;
  • sulla gestione della catena di fornitura;
  • sulla salute e sicurezza dei lavoratori;
  • sull'inclusione sociale e sulla diversità;
  • sulla formazione e lo sviluppo dei dipendenti;
  • sulla filantropia e sull'impegno delle comunità locali.

Naturalmente il bilancio di sostenibilità può aiutare le organizzazioni a identificare le aree di miglioramento e a sviluppare strategie per fissare e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, contribuendo ad aumentare la trasparenza e la responsabilità dell'organizzazione.

Inoltre, il bilancio di sostenibilità può essere utilizzato come strumento di comunicazione verso gli stakeholder, per condividere i risultati dell'organizzazione e creare una maggiore consapevolezza sui temi della sostenibilità.

In sintesi, il bilancio di sostenibilità è uno strumento di rendicontazione che permette alle organizzazioni di comunicare in modo integrato e coordinato gli impatti sociali, ambientali ed economici delle loro attività, fornendo una visione d'insieme delle attività dell'organizzazione e contribuendo a migliorare la loro reputazione e la loro sostenibilità.

QUANDO È OBBLIGATORIO REDIGERE IL BILANCIO SOCIALE?

Con la Legge 106 del 18 giugno 2016, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha avviato un procedimento di riforma di tutto il Terzo Settore, ovvero di quelle libere iniziative di cittadini che si associano per contribuire insieme al bene comune. Tra le riforme vi è l'obbligo di redigere, pubblicare e mettere a disposizione di tutti gli stakeholder e interessati il Bilancio Sociale di un ente o organizzazione a partire dal 2021.

Per redigere il Bilancio Sociale, il Ministero ha adottato con il Decreto del 4 luglio 2019, le “Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale degli enti del Terzo Settore”. Le Linee Guida hanno lo scopo di individuare i contenuti e definire le modalità di redazione per permettere agli interessati di adeguarsi al disposto normativo.

Il Bilancio Sociale diventa per legge obbligatorio per:

  • gli enti del Terzo Settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a 1 milione di euro;
  • i centri di servizio per il volontariato;
  • le imprese sociali, comprese le cooperative sociali;
  • i gruppi di imprese sociali.

PERCHÉ REDIGERE UN BILANCIO SOCIALE?

Le Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale degli enti del Terzo Settore delineano scopo e requisiti di un bilancio sociale, ossia:

  • la necessità di fornire informazioni ulteriori rispetto a quelle meramente economiche e finanziarie;
  • la possibilità data ai soggetti interessati, attraverso il bilancio sociale, di conoscere il valore generato dall'organizzazione ed effettuare comparazioni nel tempo dei risultati conseguiti.

In questo modo il bilancio sociale si propone di:

  • fornire a tutti gli stakeholders un quadro complessivo delle attività, della loro natura e dei risultati dell'ente;
  • aprire un processo interattivo di comunicazione sociale;
  • favorire processi partecipativi interni ed esterni all'organizzazione;
  • fornire informazioni utili sulla qualità delle attività dell'ente per ampliare e migliorare le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta degli stakeholders;
  • dare conto dell'identità e del sistema di valori di riferimento assunti dall'ente e della loro declinazione nelle scelte strategiche, nei comportamenti gestionali, nei loro risultati ed effetti;
  • fornire informazioni sul bilanciamento tra le aspettative degli stakeholders e indicare gli impegni assunti nei loro confronti;
  • rendere conto del grado di adempimento degli impegni in questione;
  • esporre gli obiettivi di miglioramento che l'ente si impegna a perseguire;
  • fornire indicazioni sulle interazioni tra l'ente e l'ambiente nel quale esso opera;
  • rappresentare il «valore aggiunto» creato nell'esercizio e la sua ripartizione.
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COME SI REDIGE UN BILANCIO SOCIALE?

Sempre le linee guida per la redazione del Bilancio Sociale degli enti del Terzo Settore indicano i contenuti tipici di un bilancio sociale, ossia:

  1. Informazioni sulla metodologia utilizzata per la redazione del bilancio sociale, indicando eventuali standard di rendicontazione utilizzati;
  2. Informazioni generali sull’ente;
  3. Descrizione della struttura, del governo e dell’amministrazione dell’ente;
  4. Descrizione delle persone che operano per l’ente, indicando:
    1. la tipologia, consistenza e composizione del personale con retribuzione o a titolo gratuito,
    2. struttura dei compensi, delle retribuzioni, delle indennità e dei rimborsi
  5. Informazioni qualitative e quantitative su obiettivi e attività, sui beneficiari diretti e indiretti e sugli effetti prodotti sui principali portatori di interesse;
  6. Informazioni sulla situazione economica e finanziaria, in particolare sulla provenienza delle risorse economiche, distinguendo i contributi pubblici da quelli privati;
  7. Altre informazioni, tra le quali:
    1. informazioni su controversie o contenziosi
    2. informazioni di tipo ambientale, con indicazione degli impatti (consumi di energia e materie prime, gestione dei rifiuti, etc.)
    3. informazioni di natura non finanziaria inerenti agli aspetti sociali, la parità di genere, il rispetto dei diritti umani, la lotta contro la corruzione
  8. Esiti del monitoraggio svolto dall’organo di controllo.

IL BILANCIO SOCIALE VA DEPOSITATO?

Il bilancio sociale deve essere approvato dall'organo statutariamente competente, dopo essere stato esaminato dall'organo di controllo che lo integra con le informazioni sul monitoraggio e l'attestazione di conformità alle linee guida per la redazione del bilancio sociale ministeriali.

Gli enti sui quali grava l'obbligo di redazione, ossia:

  • gli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori ad 1 milione di euro;
  • i centri di servizio per il volontariato;
  • le imprese sociali, comprese le cooperative sociali i gruppi di imprese sociali.

devono anche provvedere al deposito del bilancio sociale presso il registro unico nazionale del Terzo settore o nel caso di imprese sociali presso il registro delle imprese, provvedendo altresì alla pubblicazione del documento sul proprio sito internet o, qualora ne siano sprovvisti, su quello della rete associativa cui aderiscono.

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