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Ergonomia: cos'è e cosa studia?

L'ergonomia è una disciplina scientifica multidisciplinare che si concentra sull'adattamento del lavoro all'uomo, attraverso lo studio e la progettazione di sistemi di macchine e ambienti di lavoro con comfort, efficacia e sicurezza​. Lo scopo principale è migliorare le prestazioni del sistema di lavoro e la soddisfazione complessiva dei lavoratori, tutelandone il benessere, la salute e la sicurezza sul lavoro.

Vediamo qui di seguito un approfondimento per capire meglio cosa sia l’ergonomia e come interviene nei suoi ambiti di applicazione, sviluppando i seguenti argomenti:

DEFINIZIONE E SCOPO

L’etimologia del termine “ergonomia” è da ricondursi al greco “ergon” (lavoro) e “nomos” (legge).

Ma cosa significa ergonomia? La definizione di ergonomia (o fattori umani, termine utilizzato negli Stati uniti per indicare l’ergonomia) adottata dall'International Ergonomics Association (IEA) nel 2000 è la seguente: la disciplina scientifica che si occupa della comprensione delle interazioni tra umani e altri elementi di un sistema, applicando teoria, principi, dati e metodi di progettazione per migliorare il benessere umano e le prestazioni complessive del sistema.

Si tratta di una scienza interdisciplinare, integrando conoscenze di ingegneria, medicina del lavoro, design industriale, psicologia, e informatica, quest’ultima fondamentale nella progettazione di software intuitivi e nella valutazione delle postazioni di lavoro. L'ergonomia del posto di lavoro considera le necessità individuali per adattare il contesto lavorativo alle caratteristiche umane, migliorando produttività e benessere.

Alphonse Chapanis (1917-2002), considerato il padre dell'ergonomia, è noto per il suo contributo significativo nello studio delle interazioni uomo-macchina. Si è concentrato sull'importanza del design intuitivo negli strumenti e nei sistemi per prevenire errori operativi e migliorare la sicurezza e l'efficienza. Le sue ricerche hanno avuto un impatto duraturo nel campo, evidenziando come una progettazione di sistemi e dell’innovazione tecnologica attenta possa influenzare positivamente sia la performance che il benessere dell'utente.

LE AREE DELL'ERGONOMIA

L'ergonomia si articola in tre rami principali:

  • Ergonomia Fisica: studia l'impatto delle caratteristiche anatomiche, fisiche e biomeccaniche sull'individuo. Nel contesto lavorativo, l'Ergonomia Fisica progetta spazi, attrezzi e processi produttivi adeguati alle capacità dei lavoratori, migliorando l'interazione tra uomo, macchina e ambiente
  • Ergonomia Cognitiva: si occupa dei processi mentali, come la percezione, la memoria, il ragionamento e la risposta motoria, e delle interfacce uomo-macchina-ambiente.
  • Ergonomia Organizzativa: mira a ottimizzare i sistemi socio-tecnici per migliorare l'efficienza e il benessere nel lavoro. L'obiettivo è ridurre lo stress fisico e mentale, migliorando la produttività e prevenendo malattie professionali legate a sovraccarichi biomeccanici. Include l'analisi di modelli di lavoro, la gestione dei turni e le strategie organizzative per migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti.

OBIETTIVI DELL'ERGONOMIA: PREVENZIONE E SALUTE

Uno degli obiettivi fondamentali dell'ergonomia è la prevenzione dei danni fisici e mentali legati al lavoro. Attraverso l'analisi degli effetti della tecnologia e dell'ambiente di lavoro sull'uomo, l'ergonomia sul posto di lavoro mira a ridurre i rischi di malattie e infortuni, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro e salutare.

ERGONOMIA: NORMATIVA E NORME

In Italia, l'ergonomia è considerata nel D. Lgs. 81/08 che, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, impone il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo.

Il datore di lavoro deve prendere le misure necessarie affinché il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l’uso delle attrezzature, comprese attrezzature munite di videoterminali, presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomia. Anche nella scelta dei DPI devono essere fatte valutazioni sulle esigenze ergonomiche del lavoratore cui sono destinati.

ergonomia-postazione

Le attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, devono essere valutate dal datore di lavoro. Egli deve in primo luogo evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi, se ciò non è possibile, adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi.

Vi sono anche normative specifiche che trattano l’ergonomia come, ad esempio, la UNI EN 1335-1 e UNI EN 11228, che definiscono i requisiti ergonomici per gli arredi di ufficio e la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico.

LE TEMATICHE DELL’ERGONOMIA

L’ergonomia affronta diverse tematiche che spaziano dal comfort termico al fattore umano, dalla movimentazione manuale dei carichi, ai movimenti ripetuti e all’impiego di videoterminali. Nello specifico:

  • Dal punto di vista ergonomico, il comfort termico si focalizza sull'ottimizzazione del microclima negli ambienti di lavoro controllando le condizioni ambientali come temperatura, umidità relativa e velocità dell'aria per migliorare il benessere e la produttività dei lavoratori.
  • Il "Fattore Umano" è fondamentale per comprendere e migliorare l'interazione tra gli esseri umani e gli altri elementi di un sistema, concentrandosi sulla riduzione degli errori e l'ottimizzazione delle prestazioni generali del sistema lavorativo.
  • La movimentazione manuale dei carichi in ergonomia si concentra sulla corretta valutazione e gestione del rischio associato alle operazioni di trasporto o di sostegno da parte dei lavoratori, per prevenire lesioni muscolo-scheletriche, soprattutto a livello della colonna vertebrale, attraverso l'adozione di metodi e interventi di prevenzione adeguati.
ergonomia-lavoro
  • Movimenti ripetuti degli arti superiori richiedono la gestione dei rischi di patologie muscolo-scheletriche, affaticamento, ridotta produttività e alienazione, derivanti da attività lavorative che includono compiti ripetitivi, promuovendo l'adozione di pratiche ergonomiche nella progettazione delle postazioni di lavoro e nell'organizzazione del lavoro stesso.
  • Le operazioni di spinta e traino, se non supportate da attrezzature adeguate e condizioni ergonomiche ottimali, possono aumentare il rischio di lesioni, soprattutto agli arti superiori e alla schiena. È necessario valutare i requisiti ergonomici per prevenire patologie da sovraccarico biomeccanico legate a tecniche improprie di movimentazione manuale.
  • L'ergonomia dei videoterminali si concentra sulla riduzione dei rischi per la salute dei lavoratori associati all'uso prolungato di dispositivi digitali in ambienti lavorativi, considerando fattori come la configurazione della postazione, l'illuminazione, il microclima e il software utilizzato, per garantire la sicurezza e il comfort degli operatori.

Implementando principi ergonomici, con le diverse applicazioni e approcci, le organizzazioni possono creare ambienti di lavoro più sicuri e confortevoli, prevenendo infortuni e malattie ma anche migliorare la produttività e la soddisfazione dei lavoratori.

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