Water Footprint: per water footprint (in italiano: impronta idrica) si intende la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre ciascuno dei prodotti e dei servizi che utilizziamo e considera l’intero ciclo produttivo, dalla fase di approvvigionamento all’utente finale.
L’impronta idrica è un indicatore che misura i volumi d’acqua consumati, sia in modo diretto che indiretto, e inquinati per l’unità funzionale di interesse in base alla risposta che si sta cercando e può essere espresso quindi:
L’impatto di tale indicatore tiene in considerazione anche del luogo e del momento in cui viene prelevata l’acqua: in aree dove esistono già problemi di scarsità della risorsa idrica, l’impatto può risultare più significativo e richiedere un intervento di mitigazione urgente.
Per il calcolo del water footprint è un processo suddiviso in diverse fasi:
Il computo globale dell’indicatore water footprint è dato dalla somma di tre componenti:
L’utilizzo delle tre componenti di acqua virtuale incide in modo diverso sul ciclo idrogeologico. Ad esempio, il consumo di acqua verde esercita un impatto meno invasivo sugli equilibri ambientali rispetto al consumo di acqua blu.
Conoscere quindi l’impronta idrica consente di capire dove agire per andare a ridurre il consumo di acqua o modificare le abitudini di consumo.
L’acqua è essenziale per la produzione di qualsiasi bene o servizio, compreso il cibo che mangiamo.
Per fare un esempio di impronta idrica degli alimenti, consideriamo una mucca che per raggiungere la maturità impiega 3 anni: in questo periodo servono 8.500 kg di fieni e mangimi per la cui coltivazione sono necessari 3,060 milioni di litri di acqua, cui vanno aggiunti 24.000 litri di acqua che beve direttamente e altri 7.000 litri di risorsa idrica necessaria alla manutenzione della fattoria che la alleva, al trasporto e alla fase di macello. Per poter quindi mettere sul piatto 300 grammi di carne di bovino, sono stati consumati circa 5.000 litri di acqua la cui impronta idrica è mediamente così costituita: 93% verde, 4% blu, 3% grigia. O
Ovviamente questa composizione può subire importanti variazioni in base al sistema di produzione, alla composizione e all’origine dell’alimentazione dell’animale (fonte: “The green, blue and grey water footprint of farm animals and animal products. Volume 1: Main Report”. UNESCO-IHE).
Lo standard di riferimento per la water footprint è la UNI EN ISO 14046 che specifica principi, requisiti e linee guida relativi alla valutazione dell’impronta idrica di prodotti, processi e organizzazioni basata sulla valutazione del Ciclo di Vita (LCA).
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